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WEC & ELMS :

WEC - 6 ore del Nurburgring 2017

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In un week-end fondamentale per il futuro della categoria, la Porsche ha centrato una doppietta più che convincente, annichilendo gli avversari di Toyota. In P2 nuova vittoria per il Jackie Chan Racing, sempre più solo al comando della classifica mentre in GTPro torna al successo la Ferrari, questa volta con la coppia Pierguidi-Calado. In GTAm successo della Porsche del Dempsey-Proton Racing.
   
6h_Nurburgring_2017
     
23/07/2017 -

Nell’anno decisivo per il futuro del WEC, il risultato della 6 ore del Nurburgring rischia di rappresentare un punto di non ritorno. La perentoria vittoria di Porsche, messa in discussione soltanto nel corso della prima ora di gara dagli avversari di Toyota, avvalora l’ipotesi di un ritiro del marchio tedesco alla fine di quest’anno; e con esso, la fine del mondiale endurance per come lo conosciamo ora. Certo, la Toyota al Nurburgring non è mai stata particolarmente competitiva  neppure nel recente passato; vero  anche che il kit ad alto carico presentato da Porsche è più estremo di quello degli avversari (e questo al Nurburgring è un vantaggio),  ma la sensazione è che il margine nella classifica del campionato, unita al terzo sigillo di Le Mans,  possa convincere i vertici di Stoccarda che, ad un anno dal ritiro di Audi anche per Porsche sia venuto il momento di salutare l’allegra compagnia. Ciò che invece potrebbe spingere nella direzione opposta sono le difficoltà tecniche che sta incontrando Toyota dopo i successi di inizio stagione. Dopo le vicissitudini di Le Mans, in Germania il team nipponico ha vissuto un week-end difficile: la vettura di Buemi-Davidson-Nakajima è stata attardata di ben quattro giri ancor prima del via a causa di un problema alla pompa della benzina, finendo poi quarta, mentre il trio Kobayashi-Conway- Lopez, autore della Pole Position, è riuscito a conservare la testa nel corso dei primi due stint di gara, cedendo poi la posizione e soprattutto terreno alle avversarie tedesche. Con tutta probabilità sui prossimi circuiti la TS050 ritornerà competitiva, ma il dubbio è quanto davvero i giapponesi siano in grado di sfruttare un vantaggio tecnico che pare indiscutibile. Se in Porsche si radicasse l’idea che gli avversari saranno alla portata anche per la prossima stagione, allora potrebbe pensare di prolungare la sua permanenza nel WEC. Comunque sia, gli appassionati sono ancora alla ricerca di quella pozione alchemica, unica linfa delle corse, che si chiama spettacolo. Al punto che persino l’equipaggio vincitore della gara è stato scelto da Porsche seguendo la politica della ragion di stato: è così bastato allungare il pitstop della macchina di Lotterer-Jani-Tandy di una decina di secondi, per permettere ai capo classifica Bernhard-Hartley- Bamber di passare in testa e vincere la gara, allungando così sugli avversari di Toyota.

Addirittura non pervenuta poi la prestazione della Enso, alla sua ultima gara del campionato: il vecchio prototipo nel corso del week-end è risultato costantemente più lento rispetto alle P2, chiudendo 14° a 22 giri dal primo.  Così, per rivedere una P1 non ibrida dovremo attendere la prossima stagione, sperando magari che le nuove arrivate facciano una figura più decorosa di chi le ha precedute.

Chi invece vive un momento particolarmente felice è l’equipaggio Jarvis-Tung-Laurent che, dopo il secondo posto assoluto a Le Mans, anche al Nurburgring ha centrato un ottimo quinto posto che gli ha permesso di allungare nella classifica delle P2, confermando al tempo stesso il terzo posto nella classifica generale. Quello che ancora una volta ha stupito è stata la facilità con la quale l’equipaggio ha messo in riga tutti gli avversari ed in particolare le due Oreca del Vaillante Rebellion, che nelle prime fasi di gara avevano tentato un allungo di coppia sulle avversarie, contando su un pitstop anticipato. Proprio in P2 alcuni dei potenziali protagonisti sono stati messi fuori gara da penalità di varia natura, alcune delle quali ereditate dalla 24 ore di Le Mans. Tra questi anche Rusinov-Thiriet-Hanley che, dopo gli ottimi risultati di fine stagione, sono ora costretti ad una rincorsa francamente improbabile.

Le emozioni sono arrivate dalle categorie GT, cosa peraltro verificatasi a più riprese nel corso della stagione. In GTPro, in particolare, lo spettacolo ha contraddistinto l’intero week-end, con la Porsche di Estre-Christensen autrice di una perentoria Pole Position. A metà gara, dopo essersi liberati delle Aston Martin, i due equipaggi tedeschi sembravano destinati alla prima vittoria dell’anno ma, a sorpresa la strategia migliore è stata quella della Ferrari di Pierguidi-Calado, passati al comando quando mancavano un paio d’ore alla fine della gara. Un successo importante per Ferrari nel suo settantesimo anniversario, dopo la cocente delusione di Le Mans, soprattutto in termini di classifica, anche se va ricordato che la seconda berlinetta di AF Corse, questa volta nelle mani della coppia Rigon-Vilander, è stata attardata da un problema tecnico. Poco competitive una volta tanto Aston Martin e Ford, in gara soltanto nelle primissime fasi, ma anche in questo caso è bene ricordare che neppure nel 2016 le Vantage e le GT si erano trovate particolarmente a loro agio su questo circuito.

Assolutamente non scontato anche il risultato in GTAm, dove all’iniziale leadership di Lamy-Lauda-Dalla Lana, ha risposto la Porsche di Cairoli-Ried-Dienst. Il trio vincitore della gara è stato particolarmente abile a difendersi nelle ultime battute dal ritorno della Ferrari di Molina-Castellacci-Flohr, giunta seconda davanti al trio dell’Aston Martin.

Da segnalare infine i progressi dei tempi sul giro, già visti peraltro sugli altri circuiti: la Pole è stata ottenuta dalla Toyota con un tempo medio pari a 1’38”118, mentre nella scorsa edizione il miglior tempo era stato di 1’39”444. Un divario di oltre un secondo che la dice lunga sui progressi dell’ibrido registrati in questa stagione.

 

RISULTATI QUALIFICHE
RISULTATI GARA

 
a cura di Marco Zanello
Photo Giacomo e Marco Zanello
 

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