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WEC & ELMS :

WEC - 6 ore di Spa 2018

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BUONA LA PRIMA
Alla prima apparizione nel WEC, Fernando Alonso conquista la vittoria in coppia con Buemi e Nakajima, davanti alla seconda Toyota. Rebellion sul terzo gradino del podio. In P2 vittoria per l'Oreca del G-Drive, mentre in GTPro la Ford ha preceduto Porsche e Ferrari. In GTAm vittoria di Aston Martin.
   
6 hours o Spa 2018
     
10/05/2018 -

In gergo cinematografico "Buona la prima!" è l'esclamazione tipica del regista quando la ripresa è già buona al primo ciak. Ed è proprio con questa esclamazione che sabato sera, al termine della 6 ore di Spa, i registi dell’Endurance,  i vertici dell’ACO e della FIA, hanno accompagnato la perentoria vittoria della Toyota e soprattutto di Fernando Alonso, l’uomo che a livello mediatico vale la potenziale salvezza del WEC. E d’altronde anche i più accaniti detrattori dei vertici organizzativi di questa categoria, non potranno non convenire sul fatto che dopo l’abbandono di Audi e Porsche, l’interesse per il WEC graviti intorno alla possibilità che a vincere sia un personaggio di spicco come il pilota Asturiano, alla guida di un prototipo cui fine ad ora la 24 ore di Le Mans è stata negata. Certo il numero di spettatori si è ridotto sensibilmente rispetto alle passate edizioni, ma al contempo la sala stampa del circuito si è riempita di stampa spagnola, assente fino all’altro ieri ma accorsa immediatamente per seguire il campione locale.

In fondo il gioco in questa Superseason non può che limitarsi a questo: troppo ottimisti erano coloro che pensavano di veder competere le P1 non ibride con le Toyota, dimenticando forse troppo in fretta il divario tecnologico che divide le rispettive realtà. Certo, è vero che i prototipi del sol levante, gestite in modo troppo spesso scellerato, potrebbero anche non vincere a Le Mans, ma diverso è pensare che macchine ricavate da progetti di P2, spesso caratterizzate da particolari tecnici obsoleti, possano impensierire in pista dei veri gioielli tecnologici. Ed a proposito di gestione scellerata, non possiamo non ricordare come negli ultimi giri della gara, complice una safety car,  la Toyota abbia permesso a Conway di avvicinarsi pericolosamente ad Alonso, mettendo a repentaglio una doppietta resa complicata a causa della cancellazione dei tempi inflitta proprio alla vettura dell’inglese durante le qualifiche a causa di un errore tecnico davvero puerile.

Per il resto la prima delle P1 si è risolta in una Waterloo: a salvarsi sono state le sole Rebellion che, più che per il terzo posto al traguardo, hanno convinto per il discreto ritmo impresso alla corsa e, soprattutto, per la sostanziale capacità di non soffrire noie meccaniche. Per il resto le principali antagoniste della vigilia, le BR, sono state a tratti imbarazzanti, non tanto per le prestazioni, quanto per i problemi tecnici patiti nel corso dell’intero week-end, uno dei quali è costato le gambe al povero Pietro Fittipaldi. E mentre la Enso di Koelles trova nell’affidabilità l’unica ragione per gioire, le Ginetta non sono riuscite neppure a prendere la pista, a causa della mancanza dei fondi promessi dallo sponsor cinese.

Le poche P2 presenti nel mondiale, dopo il dirottamento di massa verso la ELMS, hanno regalato un discreto spettacolo, sia grazie alla prestazione della Dallara di van de Garde prima che venisse attardata da un problema tecnico, sia dall’Oreca del G-Drive, vincitrice della corsa. Peccato per l’immagine del WEC che proprio il prototipo nero-arancio fosse l’unico tra i partenti a non essere iscritto alla stagione, preferendogli la categoria europea.

Discorso a parte va fatto invece per le GTPro, le uniche che dovrebbero garantire spettacolo in questo periodo di difficoltà. Così come durante il prologo, la sfida per la vittoria ha riguardato solo le Ford e le Porsche. La casa americana avrebbe potuto fare doppietta se Tincknell non avesse sbattuto violentemente al Raidillon a causa di una foratura: Porsche avrebbe potuto vincere con Bruni-Lietz se una scelta strategica infelice non avesse costretto i piloti a condurre l’ultimo stint con le gomme praticamente finite. Ad osservare da non troppo lontano le Ferrari, ferme sul dritto e nei guai con la gestione delle gomme, ma capaci di arpionare un terzo posto finale insperato. Per contro BMW ed Aston Martin si sono limitate a percorrere kilometri, penalizzate sia dal Bop che dalla relativa gioventù dei progetti. C’è chi poi ha parlato di strategia per ottenere qualche vantaggio in vista di Le Mans, ma in questo momento non ci sentiamo di scommettere su questi due marchi.

Le Aston tuttavia si sono rifatte in GTAm, con la vittoria dei soliti Lamy-Lauda-Dalla Lana dopo una sfida all’ultimo metro con la seconda GT inglese presente.

 

RISULTATI QUALIFICHE

RISULTATI GARA

 
a cura di Marco Zanello
Photo Giacomo e Marco Zanello
 

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