16/05/2018 -
All’intero del nugolo di Brabham, Lotus e Cooper, alcune in predicato per la vittoria, non sono mancate monoposto la cui partecipazione ad eventi come questo è quanto mai rara. Tra tutte la Assegai F1, la monoposto progettata nel 1962 dal pilota Sud Africano Tony Kotze. Caratterizzata da un telaio ispirato alle Lotus di Chapman, monta in posizione centrale un motore Alfa Romeo da 1500cc, lo stesso della mitica Giulietta, ed un cambio Colotti, che presto si dimostrò il tallone di Achille della monoposto. La storia della vettura è decisamente incerta: il pilota-costruttore ne perse le tracce dopo averla affidata ad una famiglia di Paarl perché ne curasse il restauro e solo recentemente e riemersa dall’oblio.
Tra le vetture più titolate, la Lotus 25 condotta da Middlehurst, vincitrice di ben sette GP tra il 1962 e il 1963 con Clark. Anche in questa occasione, la vettura ha mantenuto fede al suo blasone ottenendo Pole Position e vittoria e permettendo a Middlehurst di bissare il successo ottenuto nel 2016.
Per il pilota inglese non è stata un’operazione facile, braccato dalla Ferrari 512 ex Surtees-Bandini di Joe Colasacco, che fino all’ultimo ha tentato di insidiare la sua leadership.
Bella anche la lotta per il terzo posto, che ha visto opposte la Brabham BT7 di James King, vettura con cui Gurney vinse in Francia e in Messico nel 1964, e la BT11 di Nearburg: i due piloti sono rimasti a lungo l’uno nella scia dell’altro, prima di concludere nell’ordine.
Sfortunatamente per Ian Rowley, pilota dell’Assegai, una gara iniziata molto bene, grazie al quinto tempo ottenuto in qualifica, si è conclusa nel peggiore dei modi a causa di una brutta botta contro il guard rail del Tabaccaio, che ha interessato anche la BRP 64 di Kurt Delbene e dalla quale la vettura ne è uscita davvero malconcia.
RISULTATI QUALIFICHE
RISULTATI GARA