16/05/2018 -
Ci sono le macchine ci sono i piloti: delle sette categorie presenti, quella che ha interessato le F1 costruite dal ’73 al ’76 ha raccolto il maggior numero di piloti professionisti.
Accanto a vetture prestigiose, altre molto meno blasonate che non hanno mai conosciuto il successo: la Token RJ02 e la Trojan T103, che nel 1974 tentarono la strada della Formula 1, la Maki F101C, che anche se per un solo GP rappresentò il ritorno del Giappone in F1 dopo l’abbandono della Honda. Infine la Amon F01, il sogno mai sbocciato del grande Chris.
La pioggia che si è abbattuta sul circuito durante la corsa ha come sempre rimescolato parecchio le carte. Dopo due giri di safety-car, la partenza lanciata non ha regalato particolari emozioni. Ben presto Michael Lyons, su McLaren M26, ha superato agevolmente Stuart Hall alla chicane. Il giovane inglese nella seconda fase di gara ha resistito dapprima al ritorno del poleman Hall e successivamente a quello di Alex Caffi, campione uscente con la Ensign M176. Purtroppo, il pilota italiano è stato costretto al ritiro per un testacoda e conseguente toccata con il guard rail a soli quattro giri dal termine, lasciando il secondo posto ad Hall, rallentato in precedenza da un lungo alla Nogues, e il terzo a Marco Werner, grande campione della Audi, chiamato per l’occasione a condurre la Ferrari 312B3 con cui Niki Lauda aveva realizzato la Pole proprio a Monaco nel 1974.
RISULTATI QUALIFICHE
RISULTATI GARA