14/06/2018 -
Se la giornata riservata ai test collettivi aveva aperto qualche speranza sulla possibilità che le P1 private potessero impensierire, almeno sul giro puro, la supremazia che Toyota aveva evidenziato sia durane il Prologo che a Spa, la doppia sessione di prove svoltasi ieri sul circuito della Sarthe ha tolto qualsiasi dubbio. Nel corso delle quattro ore di libere i prototipi giapponesi si sono limitati a realizzare i migliori tempi, mentre nel corso delle prime due ore di qualifiche, prima Kobayashi e poi Nakajima, sono scesi ampiamente sotto i 3’18”, assicurandosi di fatto la prima fila della gara. Di fronte a tanta monotonia, un po’ di pepe e arrivato dal bel duello messo in scena dalle Rebellion e dalle BR per la terza posizione, laddove alla vigilia pareva i prototipi svizzeri potessero dormire sonni tranquilli. Il terzo miglior tempo realizzato da Sarrazin sancisce le ottime caratteristiche velocistiche del prototipo russo e, nel caso di pioggia, potrebbe garantire la partenza immediatamente alle spalle delle Toyota. Se c’è chi gioisce, c’è anche chi non dorme sonni tranquilli: stiamo parlando delle Ginetta, a lungo rimaste nei box e apparse comunque in grave ritardo non solo rispetto alle altre P1 ma anche alle migliori P2, e di Fernando Alonso, in difficolta nel gestire uno stile di guida che non pare aver digerito completamente: per tutta la giornata lo spagnolo e risultato il più lento tra i piloti Toyota.
Decisamente più interessante e apparsa la categoria P2, dove le Oreca continuano a dettar legge: a contendersi il primato sono stati Chatin, per l’Idec Sport e Duval per il TDS, separati infine da meno di due decimi. Alle loro spalle due ex F1 come Vergne e Maldonato, il sempre veloce Lapierre e il mai domo Albuquerque, primo dei non Oreca con la sua Ligier del team Autosport. Decisamente più complicata la situazione delle Dallara, con Nasr staccato di oltre tre secondi dalla testa. Un vero peccato per i prototipi italiani, che fino ad ora si sono dimostrati decisamente più competitivi oltre oceano.
La bagarre non e' di casa invece nelle categorie GT, dove anche gli ultimi aggiustamenti del BoP non sembra abbiano rimescolato le carte. La Porsche ha realizzato, come peraltro previsto, i migliori tempi di entrambe le categorie con Bruni e Cairoli, ma ciò che ha stupito e stato l’ampio distacco rifilato agli avversari. Solo le Ford sono riuscite a limitare i danni tra le Pro, ma certo, se nessuno sta facendo pretattica, distacchi di questo tipo tra vetture GT non si sono mai visti. Le Ferrari come peraltro anticipato, sono completamente ferme sul dritto, cosi come le Aston Martin, le vere assenti di queste prime fasi della 24 ore, sia nella nuova che nella vecchia versione.
Attendiamo dunque le sessioni di oggi per capire se potrà cambiare qualcosa, confidando comunque nell’imprevedibilità di una gara cosi lunga: perché e bene ricordarlo, a Le Mans, il più delle volte, non vince il più veloce.
RISULTATI PROVE LIBERE
RISULTATI QUALIFICHE