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WEC & ELMS :

Analisi Tecnica: BR1

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BR1
     
08/08/2018 -

La BR1 è certamente un attore importante nell’ambito delle vetture LMP1 non ibride con soluzioni che sono apparse ricercate ed evolute sin dalla prima presentazione avvenuta nel circuito Al Sakhir in Bahrain.

Questa vettura è stata progettata e sviluppata da Dallara per BR Engineering e beneficia dell’esperienza maturata nel progetto LMP2.

Il regolamento tecnico LMP1 consente maggiore libertà, in particolare per quanto concerne l’aerodinamica dello splitter anteriore, permettendo elevati livelli di carico aerodinamico ed efficienza grazie a superfici che sono il frutto di una ricerca molto spinta.

E’ molto interessante confrontare il kit aero di basso carico (SPA – Le Mans) con la configurazione ad alto carico.

Nella BR1 la ricerca di minore downforce e minore drag porta ad un kit con modifiche che riguardano l’intera parte anteriore della vettura.

Il fender anteriore è notevolmente allungato con il naso che inizia quasi in coincidenza con il bordo d’ingresso dello splitter. Si riduce quindi l’area della zona di alta pressione che insiste sullo splitter con conseguente riduzione del carico aerodinamico. La maggiore corda ottenuta incrementa la snellezza della forma del fender riducendone anche la curvatura superiore

Anche la singola “Dive plate” ha minore superficie totale, assenza di curvatura trasversale, minore estensione anteriore al fender e piccola separazione verticale dallo splitter.

Il raccordo tra muso e fender è anch’esso esteso a tutta lunghezza mentre la presa dei freni è maggiorata per incrementarne il raffreddamento.

 

BR1 – Confronto delle configurazioni a basso carico (sinistra) ed alto carico. Vistose differenze nella parte anteriore, fender e muso.

 

All Lmp1 prototypes are creating great level of downforce using front splitter which is practically a front wing in ground effect. Splitter act as main elements and a second element as blow flap complete the front aero device. Slot separating main and flap extends on full span.

Drawing below shows very clearly the front wing operating in ground effect.

(First using this concept was Audi on R15-2009 opening massive discussion about the legality according to the tech rules at that time.)

 

BR1 - dettaglio dello splitter anteriore con la configurazione a flap soffiato

 

La superficie inferiore dello splitter rivela il livello di dettaglio raggiunto nel disegno di questo importante elemento aerodinamico.

Una intera fila di generatori di vortici triangolari posizionati a circa il 50% della corda per controllarne la separazione.

Le derive longitudinali posizionate davanti al vano ruota sono utilizzate per gestire la direzione del flusso e garantire un soffiaggio dove è desiderato invece di uno sviluppo vorticoso incontrollato. Questo è molto importante per gestire la zona di alta pressione ed il vortice che scorre nella zona interna della ruota.

 

BR1 – Ecco come si presenta la parte anteriore del fender con i classici generatori di vortice

 

BR1 – Derive longitudinali nella porzione di splitter affacciata alla ruota anteriore

 

I deviatori di flusso sotto al muso sono altre componenti molto sviluppate sulla BR1. Questi elementi sono disegnati per direzionare lateralmente il flusso che proviene dal bordo d’uscita dello splitter migliorandone la qualità e permettendo di alimentare il fondo ed il diffusore posteriore con una portata di flusso più pulito.

 

BR1 - Sistema di deviatori per controllare il flusso in uscita dallo splitter

 

Dettaglio del deviatore di flusso, costituito da tre elementi, posizionati a lato della pancia. Il canale compreso tra l’interno della cuspide del fender anteriore e a pancia laterale necessita di una guida del flusso con elevate velocità e bassa pressione sulla superficie laterale della pancia, evitando separazioni con conseguente incremento di resistenza.

L’apertura verticale del secondo e terzo deviatore creano una superficie equivalente molto rastremata con minore area e minore bloccaggio.

 

BR1 – deviatori di flusso sulle pance laterali in prossimità del tunnel radiatori

 
a cura di Ing. Riccardo Romanelli
Drawings Antonio Pannullo
 

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