18/05/2016 -
Nonostante la kermesse monegasca sia giunta alla decima edizione, non sembra mostrare i segni dell’età. Ad aiutarla certo un’ambientazione da fiaba, di quelle nelle quali in molti vorrebbero vivere, ma anche un’organizzazione di assoluto livello, che non lascia nulla al caso. Un orologio svizzero verrebbe da dire, così come svizzero è lo sponsor della manifestazione, quella Chopard che ogni due anni regala al pubblico una parata di auto da corsa uniche che intervallano l’attività agonistica. Dopo le frecce d’argento da Grand Prix e le Renault Turbo viste nelle passate edizioni, quest’anno è stata la volta delle Porsche 718 e 804, le uniche due Formula 1 costruite dalla casa di Stoccarda che abbiamo mai calcato la pista: due gioielli di tale fascino da far passare inosservata, agli occhi dei tanti spettatori accorsi, la contemporanea presenza di una Bugatti Grand Prix e di due Bentley versione Le Mans. Il fascino dell’evento attira poi sempre più ex piloti professionisti e personaggi di spicco: Caffi, Pirro, Barilla, Deletraz, Beltoise ma anche Adrian Newey ed il Principe Joachim di Danimarca. Insomma, uno show al limite dell’opulenza!
Eppure, se ci soffermiamo su quanto successo nel week-end, non tutto è andato nel verso giusto: le auto in pista, seppur in numero consistente, non hanno raggiunto il pregio storico di altre edizioni. Se da un lato la crisi è lontana dall’essere passata, con ovvie conseguenze, dall’altro i vari incidenti occorsi nelle scorse edizioni, hanno forse consigliato i collezionisti di non portare qui i loro bolidi più pregiati, preferendogli magari una monoposto più da “battaglia”. Per contro, tuttavia, la scelta di trasformare la gara riservata alle monoposto Grand Prix in una parata, non sembra aver attirato particolarmente i collezionisti, con soli 14 iscritti, segno che nel principato si va per correre. Nella stessa direzione è andata la scelta di limitare l’iscrizione alle vetture costruite entro il 1976, anziché al 78 come succedeva in precedenza: gli anni passano e al pubblico sicuramente non dispiacerebbe vedere sfrecciare sulle stradine del principato le auto che caratterizzarono il periodo dell’effetto suolo. Infine la gaffe dei commissari di percorso, sempre bravissimi, che questa volta hanno lasciato cadere da tre metri d’altezza una McLaren M23; danni alla macchina e, quanto è peggio, altro incidente in pista a causa della nuova neutralizzazione della corsa, avvenuta per onestà con colpevole ritardo.
Ovvio attendersi qualche novità per il 2018, perché un trend di questo tipo non aiuterebbe a mantenere intatto il fascino di questo evento. Varrebbe forse la pena di valutare l’eliminazione della gara riservata alle Sport piuttosto che quella delle Formula Junior, a tutto favore di più serie riservate alle Formula 1. Perché in fondo Monaco e Formula 1 sono sinonimi.
CLASSE A - Parade voitures de Grand Prix d’avant-guerre
CLASSE B - Voitures de Grand Prix F1 et F2 à moteur avant, construites avant 1961
CLASSE C - Voitures de Sport ayant couru de 1952 à 1955 inclus
CLASSE D - Formule Junior à moteur avant de 1958 à 1960 inclus
CLASSE E - Voitures de Grand Prix de Formule 1 – 1500 cc, de 1961 à 1965 inclus
CLASSE F - Voitures de Grand Prix de Formule 1 de 1966 à 1972 inclus
CLASSE G - Voitures de Grand Prix de Formule 1 de 1973 à 1978 inclus