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Eventi Storici :

Aste Monaco 2018 - Bonhams & RM Auction

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QUANTO VALE IL MITO?
Il Gran Premio Storico di Monaco porta con sé due eventi sempre molto attesi, che sono ormai entrati nella tradizione: le aste di Bonhams e RM Auction dedicate al mondo delle vetture storiche. I due eventi, caratterizzati come sempre da un catalogo ricco di pezzi importanti, ha offerto l’opportunità di misurare quanto valgono oggi alcuni miti della storia dell’automobile e delle corse. Trovare un prezzo ad oggetti e vetture legate a Ayrton Senna, Ronnie Peterson o Michael Schumacher, piuttosto che a modelli Ferrari, Porsche e Lamborghini è stato il divertente (e per qualcuno salato) esercizio di queste due giornate.
   
Aste Monaco 2018 - Bonhams e RM Auction
     
17/05/2018 -

Bonhams: Les Grandes Marques à Monaco

La casa d’aste londinese si è giocata alla grande le sue carte, organizzando un evento tra mondanità e affari in una cornice straordinaria come Villa “La Vigie”, che ha dato ancora più rilevanza a un catalogo semplicemente straordinario.

La McLaren-Ford Cosworth MP4/8 del 1993, con cui Ayrton Senna conquistò la sua ultima vittoria al Gran Premio di Monaco, e la Toleman TG184 del 1984, sulla quale il grande campione brasiliano arrivò secondo nel Principato dopo una corsa rocambolesca, atto primo del suo mito in Formula 1, da sole valevano la presenza all’evento.

Entrambe le vetture, messe a disposizione dell’Ayrton Senna Institute per finanziare programmi scolastici in Brasile, sono passate di mano rispettivamente per 4.197.500,00 Euro e 1.610.000,00 Euro, con qualche perplessità da parte di molti appassionati: quelli che hanno ancora negli occhi il diluvio che si abbatté sul Principato il 3 giugno 1984 e lo straordinario esercizio di equilibrio tra razionalità e cuore, che portò questo ancora semisconosciuto ragazzo brasiliano a risalire fino alla seconda posizione, arrivando ad insidiare Alain Prost per la vittoria. La gara fu poi fermata da Jacky Ickx, che si espose ad un difficile esercizio di coscienza nel nome della sicurezza dei piloti, per finire seppellito da un mare di polemiche. Chiudendo gli occhi e lasciandosi andare ai ricordi, non sono stati in pochi a pensare che la umile Toleman valesse almeno quanto la McLaren.

Tra gli altri lotti legati alle corse, anche la Tecno-Novamotor Ford 69 usata nel 1969 da Ronnie Peterson, passata di mano per 92.000,00 Euro, curiosamente meno del Tag Heuer d’oro appartenuto al pilota svedese, venduto a 97.750,00 Euro. Entrambi i lotti sono stati messi in vendita dalla figlia Nina Louise, presente all’evento.

Ma forse la stranezza più grossa è il kart di Mika Hakkinen, due volte campione del mondo di Formula 1, che trova un nuovo proprietario per soli 3.450,00 Euro: meno della borsa di Gerhard Berger, utilizzata nei suoi anni in Ferrari, che è stata venduta alla bellezza di 6.325,00 Euro, contro una valutazione tra i 500 e 800 Euro.

Tra le vetture a ruote coperte, è rimasta invenduta la Ferrari 625 Carrozzata da Vignale, che era attesa tra i 4,5 e i 6,5 milioni di Euro. Perfettamente restaurata, dotata di una linea originale, anche se meno elegante di altre realizzazioni dell’epoca, non ha raggiunto la cifra necessaria alla vendita, nonostante abbia corso nelle mani di due mostri sacri come Umberto Maglioli e Mike Hawthorn.

Tra le vetture vendute al di sopra del milione, anche una stupenda Mercedes 300 SL Roadster del 1957, ceduta per 1.219.000 Euro: in termini di mito, qualcosa che non perderà mai il suo valore.


 

RM Auctions

La divisione di Sotheby’s dedicata al mondo dei motori quest’anno ha trovato posto negli ampi spazi del Grimaldi Forum. Elevato, come sempre, il numero dei lotti in vendita, costituito da un sostanzioso blocco di Ferrari e Porsche di svariate epoche, accompagnato da alcuni modelli e marchi più di nicchia, ma spesso di grande originalità e interesse.

Come la Fiat Balilla 508 CS ‘Berlinetta Aerodinamica’ del 1935, nata dalla matita di Mario Revelli di Beaumont, in un’epoca in cui l’aerodinamica stava entrando prepotentemente nello stile delle carrozzerie. L’esemplare in vendita, perfettamente restaurato è passato di mano per 381.875,00 Euro.

Regina dell’asta una Ferrari 250 TDF del 1957, con un buon palmarès nelle mani di una pilota di fama negli anni ’50: Wolfgang Seidel. Grandi attese sulla valutazione di una vettura molto rara e molto ambita, che secondo la casa d’aste poteva raggiungere un valore tra i sette e i nove milioni di euro: è arrivata a poco più di sei ed è rimasta invenduta, testimonianza della riluttanza del mercato a raggiungere certe cifre in questo momento.

Due le monoposto in vendita: una Jordan 199 del 1999, la stagione di maggior successo nella storia del team anglo-irlandese, con un terzo posto nella classifica costruttori. Lo chassis venduto fu usato da Frentzen nei Gran Premi di Australia e Brasile, dove il tedesco raccolse rispettivamente un secondo ed un terzo posto.

L’altra monoposto di Formula uno in vendita era una Benetton B192 del 1992, una delle vetture che cominciò a mettere in luce il talento di Michael Schumacher.

Michael Schumacher e Heinz Harald Fretzen: amici, rivali in amore (Corinna fu la fidanzata di Frentzen prima di diventare la signora Schumacher), rivali in corsa. Due nomi che si accostano anche in questa ennesima sfida, non più di sport né di cuore, ma di mercato. Ovviamente vince la Benetton per 815.000,00 contro i 241.250,00 Euro della Jordan.

Ma la vera protagonista dell’asta è stata un’altra vettura: non per il valore raggiunto, ma per ciò che rappresentava e per la battaglia lunghissima, sfibrante, ma piena di suspense che ha portato alla sua aggiudicazione.

La macchina in questione era una Lamborghini Huracan, uscita di fabbrica appena qualche mese fa e donata dalla Lamborghini, in livrea speciale, a Papa Francesco, che di fatto rappresentava il cedente in questa transazione. Messa in vendita per raccogliere fondi a fini benefici, la vettura sembrava inizialmente non aver infiammato l’interesse di molti acquirenti. Alla fine ne sono rimasti due soli, ma la guerra per aggiudicarsi la vettura è andata ben oltre le aspettative iniziali di 250-350.000 Euro.

Per circa quarantacinque minuti l’uomo al telefono ha sfidato l’uomo in sala: il primo con una strategia da tartaruga, piccoli e misurati rialzi, mai più di 5-10.000 Euro per volta. Il secondo, un velocista che cercava di sfiancare l’avversario con allunghi improvvisi, rialzando più volte per 30-40 mila Euro. Alla fine la guerra si è fermata a 715.000 Euro, esclusi i diritti d’asta, in favore dell’uomo al telefono: l’unico ad espiare i propri peccati con questa opera benefica.

L’uomo in sala si è però velocemente consolato dalla sconfitta, comprando nel giro di quindici minuti una Lamborghini Diablo GT, una Porche 959 e una Ferrari 599 GTO in allestimento speciale: non redento, ma molto, molto felice!

 
a cura di Stefano Costantino
Photo Marco Zanello
 

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