15/06/2019 -
Terminata la due giorni di prove, il mondo del Motorsport attende la giornata di sabato per la partenza della 24 ore di Le Mans, la gara più prestigiosa al mondo, senza pero nascondere qualche perplessità. Cosa succederà in questa edizione può essere facilmente prevedibile: vincerà una delle due Toyota, che con Kobayashi e Nakajima hanno monopolizzato la prima fila, mentre alle loro spalle impazzerà la bagarre tra le BR e le Rebellion, pronte a sfruttare qualunque situazione favorevole che rallenti la marcia trionfale dei prototipi nipponici per ottenere un risultato inatteso. I più ottimistici sostengono poi che, nel caso in cui a vincere non fosse una Toyota, allora sarebbe probabile vedere sul gradino più alto del podio un equipaggio P2, stante l’affidabilità e la velocita dei prototipi cadetti e, al tempo stesso, i molti problemi tecnici evidenziati dalle P1 non ibride nel corso di questa lunga Superseason. Non dimentichiamoci che per poco la cosa non è riuscita al Jackie Chen Racing nell’edizione 2017, quando peraltro i prototipi ibridi erano decisamente in numero maggiore. Comunque sia la P2 resta una delle classi da cui domani ci si attende maggiore spettacolo, vuoi per le prestazioni davvero serrate, vuoi per l’alto numero di partecipanti, addirittura venti. La pole, inizialmente attribuita al team Graff grazie al tempo realizzato da Gommendy, e stata poi ceduta al TDS quando i commissari hanno sanzionato il mancato arresto del francese al peso obbligatorio ma, indipendentemente da questa formalità, ciò che ha sorpreso una volta di più di questa classe sono le prestazioni ravvicinate dei vari equipaggi. Stesso livello di spettacolo che tutti si attendono dalle GTPro, dove dopo la grande bagarre delle prove ed il miglior tempo conquistato dalla Aston Martin di Sorensen, gli organizzatori hanno provveduto a modificare per l’ennesima volta il BoP, una pratica che con il passare del tempo sta dimostrando la sua totale inutilità. Modifiche peraltro allargate alla GTAm, dove a farla da padrona e stato ancora Cairoli sulla sua Porsche, ma soprattutto dove il marchio tedesco l’ha fatta da padrona.
Cosa ben più difficile da immaginare e che cosa succederà a questa categoria dopo l’ufficializzazione delle nuove regole tecniche avvenuta in mattinata, nel corso della solita conferenza stampa indetta dall’ACO. La definitiva apertura degli organizzatori alle Hypercar convince sempre meno, soprattutto perché profuma di un disperato tentativo di attirare sia marchi importanti che danarosi privati con la politica della riduzione dei costi. Avere come obiettivo quello di percorrere un giro a Le Mans in un tempo prossimo ai 3’30”, significa ritornare indietro di qualche decade e soprattutto rendere problematica la coesistenza con le P2, che al momento realizzano i migliori crono su tempi prossimi ai 3’26”. In fondo però Le Mans ha già vissuto periodi bui ed ha sempre saputo sollevarsi, per cui meglio non pensare troppo a quello che sarà e goderci l’edizione 2019: se saranno rose, allora fioriranno!
RISULTATI QUALIFICHE