6 ore dell'Estoril

23-25 settembre 2011

Missione compiuta

Nell’arrivare all’Estoril per l’ultima prova del campionato 2011 della Le Mans Series, abbiamo avuto l’impressione di partecipare ad una festa di commiato da un vecchio amico, uno i quelli che difficilmente possono passare nel dimenticatoio.

L’ufficializzazione della nascita del Mondiale Endurance nei giorni della 24 ore, ha costretto Patrick Peter a ripensare alla creatura da lui stesso creata insieme all’ACO nel 2004, onde evitare di relegarla ad una sorta di Serie B dell’Endurance. Così, la 6 ore dell’Estoril è stato l’ultimo appuntamento nel quale le P1 hanno fatto parte di questo campionato: dal 2012 le regine saranno le meno costose P2, nella consapevolezza che, visti i costi del mondiale, i team che parteciperanno con questi prototipi opteranno più facilmente per il formato proposto da Peter. Al fianco di queste, rimarranno le due classi GT viste quest’anno, con l’aggiunta delle GTC, non nuove a queste tipologie di manifestazioni essendo già state inserite sia nell’ALMS che in alcune prove dell’ILMC. Rispetto alla prima prova dell’anno, quella del Castellet, il numero di partecipanti si è sensibilmente ridotto, con sole 27 vetture che hanno preso la pista. Alle defezioni annunciate, delle quali già si era parlato nell’articolo dedicato alla 6 ore di Silverstone, si é aggiunta quella del team RML, che dopo i risultati insoddisfacenti raccolti nell’intero 2011 ha preferito chiudere il campionato con due settimane di anticipo, mentre si è rivista la Norma del team Estreme Limite, grazie all’apporto finanziario dei fratelli portoghesi Mello-Breyner, desiderosi di esordire in Le Mans Series nonostante la non più giovane età.

A calamitare l’attenzione del pubblico è stato sin dalla prima giornata di prove, il duello tra la Pescarolo e la Rebellion di Boullion-Belicchi, con la seconda vetture svizzera a fare da terzo incomodo nonostante le risicate possibilità di vittoria dopo lo sfortunato ritiro di Silverstone. I responsi della pista nel corso delle tre sessioni di libere sono stati garanzia di una lotta serrata, con Collard, Boullion e Jani che si sono spartiti la leadership della classifica, anche se un analisi più attenta ha mostrato come le Rebellion fossero sensibilmente più veloci sul giro secco.

La particolare conformazione del circuito, nel quale ai lunghi tratti rettilinei si intercalano settori tortuosi, ha permesso alle P2 di rimanere vicine ai tempi dei prototipi più potenti, arrivando addirittura ad occupare il terzo posto assoluto nella terza sessione con l’Oreca del TDS, davanti alla Rebellion n°12. Nonostante la lotta per il titolo fosse praticamente chiusa, con il team Graves cui bastava un punto per aggiudicarsi la corona dall’oro, la lotta anche in questa categoria è stata decisamente accesa, con i protagonisti della stagione racchiusi in pochi decimi di secondo. Tra le vetture GTPro la Porsche ha confermato i progressi di Silverstone, avvicinando e superando i tempi fatti registrare dalle Ferrari, autentiche mattatrici di questa stagione con quattro vittorie in quattro gare. Alla chiusura delle tre sessioni l’equipaggio Lieb-Lietz è stato il più veloce, ma a stupire una volta di più è stato Armindo che, pur con una Porsche GTAm ha fatto segnare il crono in assoluto più veloce tra le berlinette, a dimostrazione delle sue indiscutibili doti velocistiche. Il primo degli altri è risultato l’equipaggio in lizza per il titolo, composto da Cioci-Perazzini-Lemeret sulla Ferrari 430 dell’AF Corse, staccato di oltre due secondi e mezzo. A fare da spartiacque tra i prototipi e le GT, le tre Formula Le Mans presenti, con il JMB che ha menato le danze, davanti al Neal Gardner e al Pegasus, in una categoria il cui campionato si è già chiuso a favore di quest’ultimo.

Qualifiche

Alle 12:50 di sabato, sotto un caldo sole i cui effetti sono mitigati dall’aria fresca proveniente dall’oceano, le GT scendono in pista per i venti minuti di qualifiche: i primi sono Armindo e Cioci, che nel giro di poche tornate realizzano i migliori tempi tra le Am, ma l’italiano paga un distacco di circa mezzo secondo dall’avversario. I protagonisti della GTPro passano i primi minuti ai box, ma quando anche per loro si aprono le porte della pista, danno vita ad un duello spasmodico per la Pole di categoria giocato sui centesimi di secondo. Le cose sembrano mettersi bene per le Porsche, con Holzer che si mette davanti a tutti con 1’39”526, seguito da Lietz, e continuano anche meglio quando l’austriaco riesce a scendere di due decimi a soli 5 minuti dalla fine in 1’39”374, ma negli ultimi istanti la prima fila di categoria viene monopolizzata dalle Ferrari, con Bell primo in 1’39”176 davanti a Bruni in 1’39”233.

Alle 13:20 è il turno dei prototipi: Boullion realizza il momentaneo miglior tempo nei primi minuti in 1’30”592, subito battuto da Jousse in 1’30”317. Anche tra le P2 i tempi scendono rapidamente con Beche cui non basta un 1’32”347 per assicurarsi la testa della classifica: Watts una volta di più si supera e dopo aver faticato nel corso delle libere, realizza un 1’32”072 che lo pone davanti a tutti.

Terzo intanto è Ebbesvik con l’altra Oreca Nissan, l’unico a girare su tempi prossimi ai primi due. In una giornata priva fortunatamente di incidenti significativi, la pole si decide a pochi minuti dalla fine: dapprima Jani abbate il muro stabilito da Jousse con il tempo di 1’30”118, poi Kimber-Smith porta il team Graves al titolo, realizzando la pole P2 in 1’31”800: domenica sarà la sua Zytek la P2 a partire dalla seconda fila.

Corsa

Come prevedibile visto il clima del periodo in Portogallo, anche la domenica si prospetta come una giornata calda e soleggiata, nella quale i team avranno soltanto da pensare al rendimento delle vetture in pista. Nel corso del warm-up i valori in campo sono stati rispettati, con le Rebellion leggermente avvantaggiate rispetto alla Pescarolo; i piloti di testa sanno però che il risultato finale si giocherà soprattutto sui doppiaggi delle vetture più lente che, data la rapidità con cui si effettua un giro, si ripeteranno con una certa frequenza.

Alle 13:00 allo spegnersi dei semafori rossi, Jousse perde la seconda posizione a vantaggio di Belicchi. Le due Rebellion fanno l'andatura per una ventina di minuti, sino a quando Jani non è costretto ai box per un problema alla pompa dell'olio del cambio. Ritornerà in pista dopo un ora e mezza, lasciando la bagarre per la vittoria alle altre due P1 in pista. Belicchi comanda ma Jousse incomincia a ridurre il gap, e dopo poco più di un ora si ritrova in scia all'avversario, senza riuscire a passarlo. Bisogna allora attendere lo scadere delle due ore per assistere al passaggio di consegne che avviene ai box, con Collard che sale sulla Pescarolo e Boullion sulla Rebellion: il distacco tra i due ex compagni rimarrà a lungo intorno ai 10". Boullion lima qualche decimo giro dopo giro e dopo aver scontato uno stop and go commissionatogli per aver doppiato in regime di bandiera gialla, stessa penalità che due giri dopo deve scontare anche Collard, si ritrova a soli 4". Il sorpasso è nell’aria e dopo un nuovo pit-stop e qualche iniziale timido tentativo, Jean-Christophe affonda il colpo passando l’avversario sul rettifilo centrale nel corso del 106° giro.

In P2 intanto, dopo l’iniziale sfuriata di Lombard e di Kene, protagonisti di un bel duello nei primi giri, le due vetture di testa hanno perso le relative posizioni a vantaggio del Boutsen Energy e dell’Oreca del TDS. Anche in GTPro la gara è piuttosto accesa, con la Ferrari di Bell che precede la Porsche di Lieb e Lietz di una ventina di secondi, mentre sono già fuori la Porsche Prospeed, tamponata dopo poche curve e Bruni, costretto subito ai box per un problema tecnico. In GTAm Cioci ha inizialmente condotto prima di subire il ritorno di Armindo: il francese, una volta preso il comando condurrà tutta la corsa in testa, favorito anche dai problemi della Ferrari AF Corse, conquistando insieme a Narac il titolo di categoria.

Le due vetture di testa continuano a lottare a stretto contatto, con la Pescarolo che ritorna in testa al 137° giro, quando si assiste ad un nuovo pit-stop con conseguente cambio pilota. Al volante per i francesi ritorna Jousse, considerato su questa pista decisamente più veloce di Tinseau, con quest’ultimo che non avrà occasione di prendere parte a questa corsa. La scelta di soli due cambi pilota per la Pescarolo, contro i tre che interesseranno la Rebellion, giocherà un ruolo determinante per il risultato finale. Tra le P2 Beche realizza una serie di buone tornate che gli consentono di ridurre il ritardo da Ebbervick, ma il vantaggio di quest'ultimo è ancora di 1'05", mentre Race Performance e Graves lottano sul filo dei secondi per il terzo posto, approfittando dello stop dell’Acura per il cambio della pompa dell’olio. Tra le GTPro la lotta è tutta tra Lietz e Bell, distanziati di soli 8": le due berlinette percorreranno gli ultimi 80 giri a stretto contatto, con la Ferrari che avrà la meglio per un solo decimo di secondo, strappando agli avversari il secondo posto in classifica dietro alla Ferrari di Bruni e Fisichella.

La lotta per il titolo si chiude a trenta minuti dal termine, quando la Pescarolo rientra per la sua ultima fermata ai box senza effettuare il cambio pilota e montando pneumatici nuovi: Jousse rientra in prima posizione con un solo secondo di margine su Boullion, subentrato pochi giri prima a Belicchi, sulla cui Rebellion però sono montati pneumatici vecchi. La Pescarolo riprende subito un margine di una ventina di secondi, che conserverà fino a due giri dalla fine, quando la vettura avversaria sarà costretta ai box da una foratura che la attarderà di un giro. Per il team della Sarthe è il trionfo!

Anche la gara delle P2 si decide a due tornate dalla fine, quando Kraihamer, ampiamente in testa, finisce contro le barriere di protezione, regalando la vittoria al team TDS, seguito dal team Graves e incredibilmente dalla Norma dell’Extreme Limite, che ha sfruttato i guai altrui per ottenere un risultato brillante.

Una gara davvero al cardiopalma dunque, che ha regalato una grande soddisfazione alla Pescarolo e che ha concluso più che degnamente questo primo capitolo della storia della Le Mans Series. L’appuntamento con il nuovo formato è per il marzo 2012.

Qualifiche Risultati qualifiche Gara Risultati gara
Marco Zanello
Fotografie Giacomo e Marco Zanello

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