07/06/2018 -
Il weekend della leggendaria 24 Ore di Le Mans si sta avvicinando rapidamente ed oltre alla Toyota, Rebellion, BR/Dallara and ByKolles scenderà in pista la Ginetta G60-LT-P1.
Presentata a gennaio durante il salone Autosport International a Birmingham, il modello G60 chiamato così per ricordare il 60esimo anniversario del marchio inglese di Leeds, è un interessante interpretazione del regolamento tecnico LMP1. E’ spinto dal propulsore Mecachrome V6, 3.4 litri accreditato di una potenza di 650 Cv. Ginetta sarà un attore primario tra i contendenti al titolo LMP1 “privati”.
La Ginetta G60-LT-P1 adotta un sistema di raffreddamento dei freni caratterizzato da una conformazione delle prese d’aria abbastanza convenzionale.
La presa anteriore è incassata appena sopra la superficie dello splitter nella zona interna del volume fender. Localizzata in prossimità della zona di alta pressione così come la presa dei freni posteriori integrata sul “naso” del fender nella superficie interna di quest’ultimo. Nonostante appaia come un disegno tradizionale rispetta i requisiti di controllo del drag totale per la portata d’aria necessaria a mantenere in sicurezza le condizioni operative dell’impianto frenante durante una gara massacrante di 24 ore.

Ginetta G60-LT-P1 prese d’aria anteriori e posteriori per il raffreddamento dei freni
La parte inferiore del muso nella zona prossima all’asse ruota anteriore è un’area sensibile per limitare la possibile zona di alta pressione che tende a formarsi accanto alla chiglia anteriore. Deviatori di flusso e bandelle sono utilizzate per direzionare il flusso evitando la formazione di una zona non controllata che alimenterebbe il fondo della vettura con peggioramento del carico aerodinamico anteriore.

Ginetta G60-LT-P1 Vista della parte inferiore del muso con i deviatori di flusso
La chiglia anteriore, i deviatori di flusso sotto al muso, i cestelli dei freni, sono altre aree ben sviluppate della Ginetta G60. Questi elementi sono disegnati per direzionare lateralmente il flusso che proviene dal bordo d’uscita dello splitter migliorandone la qualità e permettendo di alimentare il fondo ed il diffusore posteriore con una portata di flusso più pulito.

Ginetta G60-LT-P1 Zona compresa tra chiglia inferiore e cestelli delle ruote anteriori
Soluzione semplice ma efficace del fondo rialzato nella zona dietro alla ruota anteriore. Questa soluzione consiste nell’utilizzare la scia a bassa pressione dietro la ruota anteriore incanalandola sotto al fondo del cono posteriore del fender. Questo consente di aumentare il carico generato dalla parte terminale del fender con elevata efficienza, sfruttando il flusso a bassa energia creato dalla ruota.

Ginetta G60-LT-P1 Fondo rialzato all’ingresso del cono posteriore del fender
Si nota la totale assenza delle “fessure soffiate” caratteristiche del pannello orizzontale che congiunge la superficie interna del fender e i lati del telaio. Segno evidente della configurazione di basso carico specifica per Le Mans. E’ una caratteristica che distingue la Ginetta Lmp1. Il pannello laterale è invece molto semplice, perfettamente piano con il bordo d’uscita molto scavato.

Ginetta G60-LT-P1 – Assenza delle fessure sul pannello superiore in prossimità del tunnel radiatori
Profilo alare nel canale sopra al diffusore. Si nota un consistente svergolamento del profilo con maggiore incidenza nella zona centrale della vettura. Lo scopo è quello di creare una curvatura nel flusso sopra al diffusore, con maggiore efficienza rispetto ad un nolder nella parte terminale del cofano.

Ginetta G60-LT-P1 Profilo alare sopra il diffusore posteriore